Crypto e fisco

In principio fu il Bitcoin, era il Gennaio del 2009. E’ già storia. Valeva 1$, è arrivato a scambiarne anche a 69000, oggi… basta collegarsi in rete!

Dal 1° Gennaio 2023, in Italia è cambiata la normativa che regola i trasferimenti in cripto valute. Fino al 31 Dicembre 2022, in dichiarazione, bisognava portare importi superiori ai 51000€, ora l’eventualità riguarda anche utili più bassi, ma… dipende! E’ comunque una normativa in evoluzione.

A valuta nuova, nuove normative. Quelle che regolano i trasferimenti da valuta ordinaria – trovate scritto anche flat – a cripto, riguardano transazioni operate da soggetti pseudo-bancari, i cosiddetti Exchange: a valuta nuova, linguaggio inglese! Per questo il portafoglio si chiama wallet.

Se con il nostro wallet riusciamo a registrare utili, beh, appunto… dipende!

Ad oggi, bisogna calcolare le singole plusvalenze di ogni cripto valuta, ma anche eventuali minusvalenze, fare la somma algebrica, e sperabilmente portare gli utili in dichiarazione. Ma, ovviamente, questo nel caso che le plusvalenze ritornino su un conto corrente ordinario del sistema bancario nazionale o internazionale. Semplice… ma insomma!

Anche per quanto riguarda il rapporto tra cripto valute e fisco è meglio affidarsi a uno studio di consulenza professionale. Anche solo per capirne di più e meglio, lo STUDIO G. DI LEO & PARTNERS è a tua disposizione.

Vieni a conoscerci, anche ciò che sembra enigmatico può avere una soluzione chiara. Troviamola, anche  insieme.